Ti odio!
Comizi non proprio d’amore
Hate speech: è tutta colpa dei social media? O più semplicemente i nuovi canali hanno reso visibili i sentimenti di rancore, disprezzo, intolleranza, presenti al di fuori della rete ma finora arginati dallo stigma sociale?
Cosa ha provocato e legittimato il passaggio dagli stereotipi sussurati alla spettacolarizzazione dei discorsi d’odio?
Quali sono le strategie e i meccanismi della rete che permettono ai professionisti della calunnia – spesso braccio armato di determinate forze politiche – di raggiungere milioni di persone e ingaggiarli in vere e proprie campagne d’odio, rivolte contro donne, migranti, minoranze, avversari politici?
Ne parliamo con Federico Faloppa, che insegna Linguistica italiana nel Department of Modern Languages dell’Università di Reading e ha pubblicato, tra l’altro, Parole contro. La rappresentazione del diverso; Razzisti a parole e Contro il razzismo; Igiaba Scego, scrittrice, che indaga da tempo luoghi comuni e stereotipi dell’eredità coloniale e della propaganda fascista; Vincenzo Visco Comandini, economista dell’Università di Tor Vergata, specializzato in regolamentazione della rete e autore di “Le fake news sui social network: un’analisi economica”; Eva Giovannini, giornalista, che nel libro Europa anno zero ha raccontato i nazionalismi e i meccanismi della loro comunicazione.
h 19:30 Incontro con Federico Faloppa, linguista – Vincenzo Visco Comandini, economista specializzato in regolamentazione della rete – Igiaba Scego, scrittrice – Eva Giovannini, giornalista
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